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Malattie neurodegenerative, a teatro la vita “in un condominio particolare”

www.redattoresociale.it, 21-02-2020

Il 21 febbraio va in scena “Un condominio particolare”, lo spettacolo conclusivo della quinta edizione de “Il teatro e il benessere”, laboratorio teatrale per persone con malattie neurodegenerative, i loro familiari, operatori del settore socio-assistenziale e studenti dell’Università di Ferrara. 


Sul palcoscenico, il condominio è un pretesto per parlare non delle difficoltà e delle tensioni che pure esistono nelle coabitazioni, ma delle persone che lo vivono e che, piano piano, intessono fili di conoscenza, attraverso scherzi, balli e giochi, in cui ciascuno può trovare uno spazio vitale e uscire dall’invisibilità quotidiana.

Il laboratorio, promosso da Asp Ferrara, le tre sigle sindacali e il Centro teatro universitario di Ferrara, mette insieme persone dai 20 ai 92 anni e viene portata avanti da Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro.

Ogni edizione del laboratorio segue un tema diverso – il primo anno la memoria; il secondo i sogni nel cassetto; il terzo l’altrove; il quarto l’amore – e ogni percorso si conclude con uno spettacolo.

Il tema viene scelto in base alle caratteristiche del gruppo e alle sensibilità dei suoi componenti. “In pratica è il gruppo che decide, a sua insaputa, su cosa si andrà a lavorare – ha spiegato Michalis Traitsis –. Non si è mai fatto riferimento a terapie, riabilitazioni, problemi, ma si è partiti dal teatro come ‘arte della partecipazione e della relazione’, per costruire un gruppo in crescita sia da un punto di vista umano sia artistico”.

Aspetto peculiare del laboratorio è la presenza di persone anche molto anziane: le malattie più diffuse sono l’Alzheimer, il Parkinson e la demenza senile, “le cosiddette malattie del presente, ma soprattutto del futuro, difficilmente comunicabili – spiega Traitsis –. Una gran parte del disagio che provocano è quello ammortizzato dai familiari e dai caregivers in generale. Le malattie neurodegenerative sono malattie che immobilizzano il malato e i suoi cari: il teatro, invece, ti obbliga a muoverti, a uscire di casa per andare alle lezioni, a frequentare altre persone, a uscire dalla solitudine. Dal punto di vista clinico, i benefici sono tanti. Ma l’aspetto più bello è che si è creata una rete che va oltre l’attività teatrale: molti ragazzi universitari, infatti, si mettono a disposizione delle persone più anziane per offrire loro un supporto concreto – qualche commissione, per esempio –, ma anche morale, tenendo loro compagnia”.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2020-02-21
Numero
Fontewww.redattoresociale.it
Approfondimenti Onlinewww.redattoresociale.it/article/home/malattie_neurodegenerative_a_teatro_la_vita_in_un_condominio_particolare_
Subtitolo in stampawww.redattoresociale.it, 21-02-2020
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: Buone pratiche Demenza senile Malattia di Alzheimer Rapporti intergenerazionali