Negli ultimi 30 anni la produzione scientifica mondiale sulla nutrizione nella popolazione geriatrica è aumentata esponenzialmente del 2.600%. Oggi possiamo contare su circa 35.000 articoli, pubblicati complessivamente dal 1948 ad oggi. Questo ha portato ad un suo progressivo inserimento nelle linee guida delle società scientifiche internazionali che si occupano della Terza Età.
Anche un documento prodotto dal Tavolo tecnico per migliorare la salute dell'anziano negli aspetti nutrizionali pubblicato sul sito del Ministero della Salute, lascia emergere che un'alimentazione adeguata è uno degli aspetti più importanti per preservare la salute e l'autonomia dell'anziano. Eppure la malnutrizione riguarda dal 3-4% nei soggetti anziani che vivono nella propria abitazione sino al 70% di quelli ospitati in strutture di lungodegenza e Rsa. Malgrado ciò ,"manca un programma nazionale di sorveglianza nutrizionale relativo agli anziani".
Il documento, sulla base dei dati disponibili, individua molte criticità. Tra queste il fatto che "l'attenzione dei media per le problematiche nutrizionali dell'anziano è molto scarsa". Mentre per quanto riguarda il personale sanitario, medico in particolare, "risulta difficile comprendere il paradosso di come, a fronte di un dichiarato interesse su tali argomenti, si assiste ad una sistematica carenza di formazione".
Si evidenzia inoltre il "mancato recepimento delle linee di indirizzo per la ristorazione collettiva nelle lungodegenze, nelle strutture riabilitative e nelle Rsa", l'assenza di una scheda nutrizionale nella cartella clinica, "l'insufficiente sensibilità dell'intero sistema" al problema.
"È importante agire subito - ha commentato all'ANSA uno degli autori, Francesco Landi, presidente della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (Sigg) - con un miglioramento dello screening nutrizionale negli anziani e mettendo a punto un Piano di sensibilizzazione, promosso dal Ministero della Salute e dalle società scientifiche".
(Sintesi redatta da: Righi Enos)