Come in tanti altri paesi africani, la divisione dei ruoli di genere in molte parti del Kenya prevede che le decisioni di comando spettino agli uomini e il lavoro fisico alle donne. Nel documentario The Letter, di Maia Lekow e Christopher King, presentato nelle sale spagnole, la giovane Karisa Kamango viaggia da Mombasa per tornare alle sue origini rurali. Ha saputo che sua nonna, la novantenne Margaret, è in pericolo: è accusata di stregoneria. Grazie ai loro incontri, lo spettatore scopre che suo zio, spinto da una combinazione di superstizione e interessi finanziari, è l'istigatore di questa accusa. D'altra parte, le sue zie cercano di proteggere sua nonna. L’anziana, che possiede un ambito pezzo di terra, vive nella paura di essere uccisa nella sua stessa casa, pur mostrando una grande forza di volontà.

La storia è principalmente una storia d'amore intergenerazionale tra una nipote e sua nonna. "E anche una forza femminile al centro di un patriarcato", dice al telefono Maia Lekow a proposito del film. Per quanto strano possa sembrare agli occhi del mondo sviluppato, è comune nel paese trovare persone anziane socialmente isolate per un reato tanto medievale quanto profondamente occidentale. La Lettera mostra come i valori delle comunità rurali siano stati influenzati dall'enorme influenza del colonialismo e della religione. La persecuzione degli anziani per questioni legate alla stregoneria è così comune che ci sono diversi rifugi kenioti per coloro che sono stati abbandonati e rinnegati a un'età così avanzata. Nella sua inchiesta con il duo di registi, la protagonista del film visita uno di loro. In molti casi, l'obiettivo di queste calunnie è mantenere le terre delle presunte streghe. Durante la lavorazione del film i registi hanno iniziato a sentire testimonianze di persone anziane uccise perché viste come una minaccia per la loro comunità, ma almeno 10 di loro continuano a morire ogni mese a causa di queste accuse. "L'incontro con Margaret e Karisa ci ha permesso di affrontare da una prospettiva molto ravvicinata due questioni come il femminismo e il trattamento che diamo ai nostri anziani, che al momento trascendono ogni barriera culturale ", afferma Lekow.