Una analisi completa sugli effetti di una dieta corretta sulla salute è stata condotta da Ashkan Afshin (Università di Washington) e pubblicata su 'The Lancet'. La conclusione lapidaria è che "mangiare male uccide più del fumo, della pressione alta e di qualunque altro fattore di rischio". Lo studio si è concentrato sui legami fra alimentazione e patologie croniche (cardiovascolari e diabete), prescindendo dalla presenza di eccesso patologico di peso. Per i ricercatori, regimi alimentari sbagliati hanno causato, nel 2017, 10,9 milioni di morti (contro gli 8 mln di decessi associati al tabacco e i 10,4 mln ad ipertensione), pari al 22% delle morti registrate fra gli adulti.
Le abitudini alimentari scorrette all'origine di più della metà dei decessi e dei 2 terzi (66%) degli anni vissuti con disabilità, sono il basso apporto di cereali integrali e frutta, l'alto consumo di sodio e l' elevato consumo di carne rossa, carni lavorate, bibite zuccherate e acidi grassi trans. Afshin suggerisce alle Istituzioni di concentrarsi sulla promozione di una dieta sana più che sulla lotta ai cibi a rischio. Bisogna agire anche sull'industria avviando cambiamenti a vari stadi del ciclo di produzione alimentare, dalla coltivazione alla lavorazione, dall'imballaggio al marketing
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(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)