Nel vasto campo delle professioni di aiuto l'assistente sociale si specifica per utenza e compiti. Si va dagli anziani ai bambini maltrattati o abbandonati, dagli handicappati fisici e mentali al tossicodipendente e agli adolescenti devianti o a "rischio". Ed ancora gli extracomunitari, i disoccupati, i senza fissa dimora, le ragazze madri, le famiglie multiproblematiche... La molteplicità e complessità dell'utenza si associa a quella dei compiti: fornire consulenza alla coppia, istruire una pratica di affido o adozione, inserire un handicappato al lavoro, un anziano in una struttura protetta, un tossicodipendente in comunità, organizzare un intervento di assistenza economica e domiciliare...
Per l'assistente sociale si tratta ogni volta di conciliare richieste concrete con un lavoro relazionale di ascolto e comprensione, poiché ogni situazione di sofferenza o di bisogno è sempre accompagnata da forti contenuti emotivi. Hanno a che fare con la storia di vita dei soggetti, con le specifiche modalità con cui hanno appreso se stessi ed il mondo; contenuti che chiamano in causa pensieri, sentimenti, fantasie, aspettative che si intrecciano e si ripercuotono sul problema concreto, determinando, spesso, l'esito del percorso di aiuto. (Fonte: www.francoangeli.it)