Maschio, diabetico, fumatore, anziano e con pressione alta, questo l'identikit del soggetto più a rischio di esser colpito da ictus emorragico, ovvero dalla rottura di una delle arterie del cervello. Ma nell'elenco va inserito anche chi ha avuto un precedente ictus ischemico, dovuto all'ostruzione di una delle arterie del cervello da parte di un coagulo di sangue. I ricercatori dello University Medical Center di Utrecht, hanno analizzato i dati di sei grandi studi di persone sopravvissute ad ictus o a mini-ictus (attacco ischemico transitorio). Più di 43.000 persone sono state incluse nell'analisi.
(Fonte: tratto dall'articolo)