Sergio Mattarella rivolge un appello ai milioni di italiani che tardano a vaccinarsi, chiedendo responsabilità e rispetto per gli altri. Il presidente della Repubblica ne fa non soltanto una questione pratica di efficacia (il vaccino, segnala, è l'arma migliore che abbiamo per difenderci dal virus), ma parla di un vero e proprio dovere morale nei confronti dei soggetti «più deboli e più esposti a gravi pericoli». Ricalcando di fatto la posizione già assunta nei giorni scorsi da Papa Francesco. Parlare di dittatura sanitaria, sottolinea, è fuori luogo perché «la libertà per essere tale deve misurarsi con la libertà degli altri ».
Mattarella ha chiarito questi concetti in apertura del Meeting di Rimini, collegandosi in video-call con il popolo ciellino. Non si tratta del suo primo discorso alla kermesse: già cinque anni fa era intervenuto con un discorso che aveva, al centro la solidarietà e il senso comunitario contrapposti all'individualismo più esasperato. Stavolta invece gli organizzatori del Meeting hanno messo l'accento sull'«io», inteso come responsabilità individuale che si fa coraggiosa testimonianza di valori.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)