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Linde Pablo

Mayores adictos a los tranquilizantes/Anziani sempre più dipendenti dai tranquillanti

El País, 27-02-2022

I trattamenti per gli anziani a base di sonniferi sono generalmente prescritti per un breve periodo di 8 o 12 settimane, ma spesso tendono  a diventare cronici. "Il problema è che i medici ci formano per curare le patologie, ma a volte dimentichiamo che non ci sono cure che possano durare per tutta la vita", riconosce il dottor David Curto, direttore sanitario di Sanitas Mayores e proprietario della residenza Mirasierra, nella quale è attivo da tempo un programma di disintossicazione da questo tipo di farmaci. È noto, infatti, che i farmaci psicoattivi sono correlati a livelli più elevati di demenza e ad una ridotta agilità, che contribuiscono alle cadute e aumentano la mortalità.

Tuttavia in Spagna gli anziani li assumono con molta (troppa?) leggerezza. Secondo un rapporto del 2019 dell'International Narcotics Control Board (INCB), il Paese risulta avere il più alto consumo mondiale di benzodiazepine, spesso prescritte per dormire meglio perché riducono l'eccitazione neuronale, hanno un effetto antiepilettico, ansiolitico, ipnotico e miorilassante. Durante la pandemia, poi, l'uso è aumentato. I dati dell'Agenzia spagnola per i medicinali (AEMPS) mostrano che nel 2021 c'erano 93 dosi giornaliere di ansiolitici e ipnotici ogni 1.000 abitanti, il 6% in più rispetto al 2019. Di questi i principali consumatori sono gli over 65: 25% (più di 2,3 milioni di persone, secondo  un'indagine del 2017 del  National Health Survey 2017. E sicuramente i dati sono aumentati durante la pandemia.Tra gli anziani, sono le donne a farne un maggior uso(34,1%, contro 15,4%).

 Questo è ben documentato nella letteratura scientifica. “Alcuni autori pensano che giochi un ruolo importante una maggiore instabilità lavorativa . Altri sottolineano la maggiore disponibilità delle donne a esprimere i propri sintomi e a rivolgersi al medico rispetto agli uomini”, afferma la psicologa María Isabel Santos Pérez. "Alterazioni del sonno, stati di solitudine dovuti alla perdita del partner e fenomeni di ansia e tristezza fanno degli anziani un gruppo favorevole al consumo di questi farmaci", aggiunge. L'abuso di psicofarmaci è considerato un problema di salute pubblica che è salito alle stelle durante la pandemia, ma è in crescita da decenni.

 Il consumo di tranquillanti negli anziani era del 3,1% nel 1993, è cresciuto al 15,5% nel 2003 ed è salito al 25% nel 2017, secondo le successive indagini sanitarie nazionali. A ciò ha contribuito una tendenza crescente verso la medicalizzazione nella vita di tutti i giorni. Problemi di salute ordinari e autolimitanti che fino a poco tempo fa passavano inosservati sono ora considerati sintomi e persino patologie che devono essere curate.

 Ma possono anche essere considerati un effetto dell’incapacità del sistema nel rispondere ai bisogni dei più anziani, considerata la saturazione delle cure primarie e la mancanza di professionisti della salute mentale. In Spagna ci sono 11 psichiatri ogni 100.000 abitanti, contro 52 in Svizzera, 27 in Germania e 23 in Francia. Anche gli psicologi clinici scarseggiano; nel 2018 nella rete pubblica erano circa 6 ogni 100.000 abitanti. Di fronte a problemi complessi e multifattoriali, la cosa "facile", concordano diversi medici, è prescrivere un farmaco. Il problema è che non è sempre facile ridurre o eliminare i farmaci. "In contesti non controllati, è forse più difficile perché il medico che prescrive i farmaci non ha il tempo di monitorare da vicino il paziente", afferma Curto.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Linde Pablo
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2022
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2022-02-27
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteEl País
Subtitolo in stampaEl País, 27-02-2022
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Approfondimenti
Linde Pablo
Attori
Parole chiave: Aspetti psicologici dell'invecchiamento Farmaci