Sul rinnovo del contratto dei medici l'Uncem (Unione nazionale comunità enti montani) ha sottolineato che non si è tenuto conto della necessità di tutelare le esigenze delle fasce più deboli di popolazione come gli anziani che hanno visto una progressiva riduzione dei servizi sanitari in queste aree. Nelle aree interne e montane del Paese sono stati chiusi i piccoli ospedali e gli studi medici si sono trasferiti nelle pianure . La richiesta è che venga evitata l’ulteriore, continua emorragia di servizi sanitari dalle aree montane. Marco Bussone, Presidente Uncem ha evidenziato una pericolosa tendenza alla smobilitazione di servizi e chiusure di ambulatori. Alcune Regioni hanno aperto ‘case della salute’ piuttosto che avviare sperimentazioni di nuovo welfare per far fronte alle crescenti cronicità. Grazie alla Strategia nazionale per le Aree interne si è potuto avviare il servizio di ‘infermieri di comunità’e più assistenza in emergenza grazie al volo notturno delle eliambulanze potenziato.
La situazione però non è omogenea a livello territoriale e non è previsto, nel nuovo contratto nazionale, un aumento di contribuzione per il mantenimento di studi nelle zone montane e più interne del Paese per garantire agli anziani che vivono nei borghi delle Alpi e degli Appennini una assistenza adeguata. A questo punto, sarebbe utile inserire nei contratti integrativi regionali degli incentivi ai medici disposti a sopperire le predette carenze.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)