Grazie all’emergenza Covid-19 sono stati attivati velocemente i servizi di teleassistenza per chi soffre di malattie neuromuscolari progressive, nati dalla sinergia tra pubblico, privato e non-profit. E' passato un mese e i primi dati mostrano che la medicina collaborativa può diventare un modello di cura della cronicità per il futuro.
Videochat, consulti via web con specialisti hanno potenziato l'assistenza a distanza per tante persone con malattie progressive del Centro Clinico NeMO (NeuroMuscolar Omnicentre).
Anche la Confederazione Parkinson Italia Onlus, con la startup Careapt (del gruppo Zambon) con l’Istituto neurologico “Carlo Besta” hanno attivato un servizio di teleassistenza. ParkinsonCare è un servizio gratuito indirizzato a malati di Parkinson e caregiver e sarà attivo fino al 12 giugno. Il progetto ha portato nelle case dei malati tutte le figure specialistiche necessarie a curare questa complessa malattia che hanno potuto così lavorare in modo coordinato e collaborativo.
E' infatti nata in questo modo la prima rete di medicina collaborativa nel Parkinson in Europa. Un recente articolo su Jama sottolinea come, a causa di questa emergenza, siano partite valide esperienze sull'utilizzo efficace della telemedicina, in specie per pazienti con malattie neurodegenerative.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)