All’incontro della  Federazione mondiale di neuroriabilitazione si è discusso di sistemi per migliorare la gestione di pazienti anziani, spesso malati cronici e fragili. Oltre che di robot, esoscheletri, protesi e  intelligenza artificiale  si è parlato di Big Data, cui è stata dedicata una intera sezione.  Il Laboratorio di ricerca in bioingegneria all’IRCCS Maugeri Pavia ha illustrato una ricerca sviluppata su un algoritmo per le terapie farmacologiche degli anziani. Dal 2012 al 2018, sono stati analizzati i dati sui trattamenti farmacologici di circa 9.691 pazienti , per il 52% maschi (relativi a 13.634 ricoveri in ospedale), con una età al ricovero dai 65 ai 102 anni. Obiettivo: misurare l’aderenza terapeutica agli standard ma anche correlare le terapie ad altri fattori, come il rischio cadute.  Riccardo Bellazzi, responsabile dello studio, ha spiegato che si è puntato “all'analisi retrospettiva automatizzata del rispetto dei criteri STOPP, Screening Tool of Older Persons” parametro medico internazionale  per verificare l’ inappropriatezza delle prescrizioni in pazienti over 65. Francesca Odone, dell’Università di Genova, ha parlato di“Ambient Assisted Living (AAL)” : tecnologie specificamente rivolte agli anziani monitorati attraverso un sistema di sensori indossabili, ambientali e dispositivi visivi ambientali. Di nanomateriali e  neuroscienze si occupa il progetto di ricerca internazionale “ABISens” che coinvolge l’IRCCS Maugeri di Pavia e l’ICS Maugeri Genova, con centri di ricerca spagnoli e catalani e  con l’Università di Bordeaux. Gli scienziati lavorano sulle gravi cerebrolesioni acquisite per individuare i biomarcatori che distinguono una lesione cerebrale e quelli che indicano l’attivazione di processi riabilitativi nei mesi successivi al trauma.