Consumare latte e formaggi rende lo scheletro più sano. Ma durante la menopausa, da soli, questi alimenti non riducono i casi di osteoporosi e fratture. A circoscrivere il ruolo che il latte, i latticini e i formaggi hanno nella prevenzione dell'osteoporosi e delle fratture è uno studio condotto dai ricercatori della George Mason University (dipartimento di nutrizione e scienze alimentari), pubblicato sulla rivista scientifica Menopause.
Il lavoro, condotto su un campione di quasi 2.000 donne (42-53 anni) in fase premenopausale o da poco già in menopausa (nessuna delle quali assumeva la terapia ormonale sostitutiva), ha fatto chiarezza sul legame che c'è tra la dieta e le conseguenze della menopausa per la salute delle ossa.
Gli autori hanno indagato l'impatto dei consumi di latte e formaggi: spesso ritenuto la chiave di volta della prevenzione a tavola dell'osteoporosi.
Un aspetto solo in parte vero: questo gruppo rappresenta pur sempre la principale fonte alimentare di calcio. Ma che merita di essere inquadrato in un contesto più ampio.
Osservando le donne per dieci anni e tenendo traccia delle loro abitudini alimentari, i ricercatori hanno rilevato che l'incidenza dell'osteoporosi (e il successivo presentarsi delle fratture, del femore e delle vertebre) aveva risentito poco dei consumi di prodotti di origine animale.
Lo studio ha tenuto conto di un'alimentazione integrata con questi prodotti alimentari, in un range compreso da meno di mezza porzione a quasi tre porzioni al giorno.
(Fonte: tratto dall'articolo)