Aumentano in città i divorzi di coppie con marito e moglie tra i 65 anni e gli 85 anni di età. Lo segnalano i dati 2014 elaborati dallo studio Family Legal. Il fondatore dell’associazione, l’avvocato Lorenzo Puglisi, sostiene che la crescita è del 35% rispetto all’anno precedente e il trend pare essere in costante ascesa. Al Sud, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, si è registrato un incremento maggiore rispetto al Nord; nel 45% dei casi la richiesta è stata inoltrata dalla moglie.
La litigiosità tra persone anziane sembra diminuire nelle zone del Nord Est, mentre è in aumento nel capoluogo lombardo e in quello piemontese. Il 75% delle richieste proviene dai mariti che nel 35% dei casi lasciano la moglie per sposarsi con una donna più giovane proveniente in un caso su tre dai Paesi dell’Est o dal Sud America. Unioni queste che almeno nel 40% dei casi finiscono nei cinque anni successivi per la dipartita dell’anziano coniuge o per la richiesta di divorzio da parte della giovane moglie, nel frattempo naturalizzata in Italia.
La psicologa Elena Giulia Montorsi, esperta in Psicologia della Famiglia, adduce come motivazioni non solo quelle personali, ma anche sociali. C’è stato un affievolimento del dogma religioso, un maggior diritto alla ricerca della felicità. Dal punto di vista maschile, con l’allungamento di vita, ci si sente ancora giovani e pronti a essere felici per almeno 10 anni. Inoltre i farmaci contro la caduta della libido hanno portato alla ricerca di partner più giovani ed attive sessualmente. ​
L’esperta aggiunge che nelle donne la separazione viene vista come una liberazione; il motivo è una maggiore indipendenza economica, che garantirebbe loro di lasciare il marito senza la ricerca di un nuovo partner. (Fonte: www.fondazioneleonardo.it) (Fonte: tratto dall'articolo)