La promessa che da un anno e mezzo viene rivolta a cardiopatici, ipertesi e diabetici è che nessuno dovrà più preoccuparsi di prenotare gli esami necessari a tenere sotto controllo la malattia, ricordarsi le date dei controlli, fare salti mortali per fissare una visita specialistica: qualcuno lo farà al loro posto. Ma poco è cambiato.
I medici di famiglia, che sono il primo punto di riferimento degli anziani con più di una malattia, fin dall’inizio remano contro.
Adesso la novità, contenuta in un protocollo che — salvo sorprese — sarà firmato ai primi di ottobre dagli Ordini dei Medici della Lombardia e dall’assessorato alla Sanità, e verrà recepito da una delibera della Regione guidata da Attilio Fontana.
I medici di famiglia non saranno più co-gestori, ma clinical manager. «Significa — dice Roberto Rossi, presidente dell’Ordine dei Medici di Milano — che avremo noi le redini del percorso di cure dei malati cronici. Il cambio di terminologia è il riconoscimento del nostro ruolo e della riconquistata libertà di stilare il piano individuale di cure (retribuiti 10 euro ciascuno) come meglio crediamo.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)