Secondo il rapporto della Fondazione Ambrosianeum, dal titolo “La salute, il pane e le rose”, la città di Milano, appare “affaticata da una popolazione sempre più longeva e sola (rispetto agli altri Comuni della Città Metropolitana Milano ha il più alto indice di ultraottantenni, aumentati del 32% tra il 2005 e il 2018, e il più basso di bambini e adolescenti entro i 14 anni); che non riesce a far decollare i ritmi riproduttivi (persino quelli delle donne straniere, calati dal 2,1 del 2005 all’1,6 del 2018, contro l’1,2 delle italiane)”.
Un luogo dove le persone rischiano di essere, almeno formalmente, sempre più sole, visto che il 52,4% delle famiglie è unipersonale, un dato in costante crescita, e solo il 12% ha 4 componenti.
Milano èanche una città dove le donne continuano ad essere discriminate sul lavoro.
Infatti, anche se il tasso di occupazione femminile è passato dal 67,1% del 2011 al 70,2% del 2017, sul fronte retributivo le donne scontano la differenza di genere, visto che il65,5% delle milanesi percepisce al massimo 1.500 euro al mese e solo il 3,4% supera i 3.000 euro”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)