Nel 1950 gli ultraottantenni costituivano meno dell’1% della popolazione globale, nel 2050 saranno il 4% con l’aumento più significativo nei Paesi Ocse dove tale indice passerà dal 4% del 2010 al 9,4% del 2050. Per le previsioni Istat in Italia nel 2018 gli ultrasessantenni saranno quasi il 29% della popolazione e l’indice di vecchiaia toccherà il valore di 184. Le ripercussioni si avranno soprattutto sul sistema sanitario e assistenziale. I sistemi del sud Europa, che puntano su modelli di welfare incentrati su famiglia e parentela, non potranno reggere. E' necessaria una evoluzione forte verso modelli di cura pro-attiva. Un passaggio fondamentale in questa direzione è costituito dal Chronic care model (CCM) sviluppato nel 1998 dal dottor Wagner nell’Istituto MacColl di Seattle e adottato nel 1999 in Europa con il documento Health 21 dell’ Oms(Organizzazione Mondiale Sanità).
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)