Per risolvere il problema delle uscite incontrollate e inappropriate dei pazienti con demenza senile, in ospedale arriva il braccialetto elettronico. Lo ha sperimentato per la prima volta in Italia, il reparto di Geriatria delle Molinette di Torino. Il prof. Giancarlo Isaia ha avuto l’idea di«riciclare la stessa tecnologia antitaccheggio dei negozi di abbigliamento e delle casse dei supermercati, facendo installare alle porte del reparto due piastre elettromagnetiche. Ora tutte le volte che i pazienti a rischio si avvicinano suona l’allarme, avvisando per tempo gli operatori» Capitava di media una volta al mese che un anziano riuscisse ad “evadere” esponendosi a potenziali pericoli, come cadute e traumi. A far scattare la sirena è un chip adesivo (lo stesso che riporta il codice a barra con i dati del paziente) all’interno di un braccialetto che viene fatto indossare ai pazienti più a rischio (demenza senile, Alzheimer e altre patologie cognitive o neurodegenerative). Da maggio a novembre l’hanno indossato in 11 e l’allarme è suonato 76 volte senza nessuna evasione. Visto il successo è stato ufficialmente introdotto in Geriatria e lo stesso meccanismo è pronto per essere adottato in altri reparti. Potrà essere usato anche nelle residenze per anziani, dove non si può garantite assistenza a ogni paziente 24 ore su 24. L’investimento è minimo, poiché ogni braccialetto elettronico costa meno di un euro e le piastre con sirena non superano i 1500 euro. «Per la sperimentazione in Geriatria le hanno installate gratuitamente, comunque con qualche migliaio di euro saremo in grado di garantire non solo maggior sicurezza ai pazienti in decadimento, ma anche meno ansie agli operatori e ai famigliari, tutti soddisfatti dei risultati ottenuti», conclude Isaia. Più complicata la procedura di autorizzazione, durata oltre un anno e passata al vaglio del Comitato Etico Interaziendale.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)