L’Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale (Uneba), che comprende più di mille enti che gestiscono case di riposo e altre strutture residenziali segnala grandi difficoltà di queste istituzioni in questo momento post Covid.

 Questo a causa dell’aumento dei costi nell’emergenza per l’acquisto di materiale protettivo e per la stesse cure date agli anziani che si sono ammalati. Inoltre i nuovi ricoveri sono ancora bloccati, e quindi manca un nuovo afflusso di ospiti. Contribuisce al problema anche il mancato pagamento da parte dei Comuni per servizi che sono stati sospesi per paura del contagio, come ad esempio i centri diurni.

Per questo Uneba lancia un appello perché intervengano a sostegno del settore il Governo e il Parlamento. Un intervento, sottolineano. che sarebbe «a sostegno di anziani non autosufficienti, a persone con disabilità, minori senza sostegno familiare, persone con dipendenze, sofferenti psichici. E perché non intervenire significa indebolire l’Italia di fronte al Covid-19 o ad altre epidemie».
A sostegno delle sue motivazioni, Uneba cita il 'Rapporto 2020 sul coordinamento della finanza pubblica, dove si legge che «un’adeguata rete di assistenza sul territorio non è solo una questione di civiltà ma rappresenta l’unico strumento di difesa per affrontare fenomeni come quello che stiamo combattendo».

La regione Lombardia ha intanto annunciato che ci saranno aperture in sicurezza con test sierologico ed eventualmente tampone, per gli oltre 4.000 operatori e i 14.000 ospiti dei centri diurni per disabili. Tutte le spese del test a carico della Regione.