Almeno cento episodi contati dalla polizia negli ultimi mesi e almeno diecimila raggiri, tentati o commessi a Roma negli ultimi due anni, danno la misura di un fenomeno «odioso», per usare le parole del Prefetto Lamberto Giannini. Poiché le truffe agli anziani non solo colpiscono l'ingenuità delle persone «che vengono aggredite nel loro patrimonio ma ancor peggio vengono toccate nella propria autostima». E su questa tipologia di reato, che è in forte ascesa, si calano le organizzazioni criminali.
Le truffe sono ideate e messe poi a segno non da banditi improvvisati ma da «vere consorterie - spiega il Questore Carmine Belfiore - "trasfertisti" del crimine con una centrale operativa a Napoli. Esistono organizzazioni strutturate che mandano persone a Roma dove poi ricevono le informazioni per poter compiere il loro crimine a danno degli anziani. Si tratta di un avera e propria, come l'ultima indagine della Squadra Mobile ha certificato, associazione a delinquere».
Il problema persiste anche a fronte delle mutevoli e sempre più fantasiose tecniche utilizzate, contro le quali la migliore arma resta la prevenzione. Di qui l'importanza della campagna "Sono anziano ma non ci casco", promossa dall'assessorato alle Politiche sociali del Campidoglio insieme a quello delle Attività produttive e sicurezza, con la collaborazione di Acli Roma, e realizzata grazie al finanziamento della Prefettura tramite le risorse del Fondo per iniziative di prevenzione e contrasto delle truffe agli anziani istituito dal ministero dell'Interno.
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)