Nuovi criteri diagnostici per la malattia di Parkinson sono stati stabiliti da una task force dell’ International Parkinson Disease and Movement Disorder Society, che li ha pubblicati sulla rivista Lancet Neurology. Tra le novità principali la presenza della sinucleina, una proteina la cui implicazione nel Parkinson è stata ipotizzata dal 1997, per la quale ora c’è il riconoscimento ufficiale internazionale. Gli esperti però fanno appello anche ad altri criteri, fra cui quello genetico con cui è possibile una diagnosi anche in assenza di sinucleina. Tra i sintomi i nuovi criteri diagnostici, “ridimensionano” il tremore, instabilità posturale e altri sintomi da sempre ritenuti ineludibili per definire la malattia. Neanche la presenza del rallentamento, la cosiddetta bradicinesia basterà, ma si dovrà piuttosto valutare quali particolari movimenti perdono rapidità e come si è ridotta l’ampiezza del movimento compromesso. Viene invece fatto rientrare fra i possibili segnali del Parkinson il decadimento cognitivo, per il quale oggi fortunatamente si può fare molto di più rispetto a forme di demenza più severe. Si è inoltre proposto, vista l’estrema variabilità del morbo di Parkinson, di classificarlo in vari sotto-tipi, invece di considerarlo un’unica malattia. Sono stati introdotti inoltre i metodi statistici di probabilità dei 3 criteri “prodromici” (cioè ”anticipatori” della malattia): età (criterio principale); informazioni provenienti da indici generali di rischio (genere, fumo, caffé...) e da variabili genetiche (familiarità o risultati di test genetici); segni e sintomi precoci (stipsi, calo olfattivo, ecc.) oppure biomarker (ad esempio quelli da neuroimaging, biopsie, ecc.). Esaminando queste variabili si ottiene un’indicazione matematica di probabilità diagnostica sulla presenza della malattia. Di queste novità si parlerà in occasione delle iniziative previste per il 26 novembre, Giornata Nazionale del Parkinson. Per tutte le informazioni chiamare il numero verde 800 149626 o andare sul sito www.giornataparkinson.it.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)