Un gruppo di medici e ricercatori del Centro Cardiologico Monzino IRCCS di Milano ha scoperto perché le persone con diabete di tipo 2, in caso di infarto acuto del miocardio, hanno una mortalità precoce (cioè nei primi giorni dopo l’evento) quasi doppia rispetto ai non diabetici: la causa non è il diabete in sé, ma la disfunzione cardiaca e renale frequentemente associata alla malattia, che potrebbe essere contrastata con farmaci appropriati.
I risultati della ricerca sono appena stati pubblicati su Diabetes Care. «Sappiamo fin dagli anni ’60 che le persone con diabete di tipo 2 muoiono più di frequente dopo un infarto STEMI, la forma più grave di infarto del miocardio – spiega Giancarlo Marenzi, Responsabile della Terapia Intensiva Cardiologica del Centro Cardiologico Monzino e autore dello studio-. Tuttavia, non si conosceva esattamente il perché di questa evidenza: fino a ieri abbiamo pensato che a peggiorare la prognosi fosse la presenza di numerose patologie spesso riscontrate nei pazienti diabetici.
(Fonte: tratto dall'articolo)