L’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà (Inmp), ha pubblicato, in collaborazione con l’Istat, il primo “Atlante italiano delle disuguaglianze di mortalità per livello di istruzione”. In sintesi emerge che le disuguaglianze sociali di mortalità sono presenti tra tutte le Regioni, ma anche al loro interno. Gli uomini meno istruiti mostrano in tutte le Regioni una speranza di vita inferiore di tre anni rispetto ai più istruiti. Nelle donne la differenza è minore (un anno e mezzo). I differenziali si amplificano nel Mezzogiorno dove i residenti perdono un ulteriore anno di speranza di vita, indipendentemente dal livello di istruzione. Al Nord prevalgono, fra le cause di morte, i tumori. La quota di mortalità attribuibile alle condizioni socio-economiche e di vita associate al basso titolo di studio è pari al 18% tra gli uomini e al 13% tra le donne. A parità di distribuzione per età e titolo di studio ci sono aree del Paese dove la mortalità è più elevata rispetto alla media nazionale fino al 26% per gli uomini e ancor di più per le donne (30%).
(Fonte: www.agensir.it)