«La cultura è un gigantesco tentativo di dar significato alla vita dell’uomo, e un ostinato sforzo di reprimere la consapevolezza del carattere irreparabilmente succedaneo e fragile di tale significato» Zygmunt Bauman.
Bauman esplora in questo saggio come la cultura contemporanea si atteggi davanti al tabù della morte, come la consapevolezza del morire porti a elaborare determinate strategie di vita. Una prima strategia consiste nella «decostruzione della morte», ossia nello spostare l’attenzione dalla morte alle sue cause (malattie, incidenti), che sono sempre contingenti, evitabili, razionalmente aggredibili. In un certo senso, nella società contemporanea non si muore, si è uccisi da qualcosa. Una seconda strategia consiste viceversa nella «decostruzione dell’immortalità», ossia nell’annullamento dell’idea di eternità in un presente fatto di momenti, dove transitorio e duraturo si confondono, dove prima e dopo, storia ed eterno non contano più.
(Fonte: www.mulino.it)