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Montebelli Rita Maria

Muoversi di più e stare meno tempo seduti: la ricetta della longevità

www.quotidianosanita.it, 27-08-2019

Una metanalisi norvegese, effettuata su dati americani, scandinavi e inglesi, ha consentito di ‘misurare’ il livello ottimale di attività fisica per ridurre il rischio di mortalità prematura nei soggetti dalla mezz’età in poi. Questi i ‘numeri’ della longevità: 24 minuti al giorno di attività fisica intensa o, in alternativa, fino a 5  al giorno di attività fisica lieve. Fondamentale poi non restare troppo a lungo seduti. Superate le 9,5 ore di inattività (escluse quelle trascorse a dormire), il rischio di mortalità prematura decolla. 


A confermarlo è una ricerca pubblicata sul British Medical Journal da Ulf Ekelund e colleghi del Department of Sports Medicine, Norwegian School of Sport Sciences, Oslo (Norvegia). Si tratta del più ampio studio mai condotto finora allo scopo di esaminare le associazioni tra attività fisica ‘quantificata’ da un device (un accelerometro) e il rischio di morte. Uno studio che ha dei limiti tuttavia, vista la sua natura ‘osservazionale’ e il fatto che abbia coinvolto solo una popolazione di mezz’età-anziani, residente in nazioni ad alto reddito. Impossibile insomma estrapolare questi risultati ai giovani o a soggetti di nazioni a basso e medio income (reddito), per i quali saranno necessari studi ad hoc. Le attuali linee guida sull’attività fisica (che raccomandano almeno 150 minuti di attività fisica ad intensità moderata o 75 minuti a intensità vigorosa a settimana, evitando di restare seduti troppo a lungo durante la giornata) sono state redatte a partire da studi basati sui livelli di attività fisica ‘riferiti’ dai partecipanti e non ‘misurati’ oggettivamente; un possibile importante fattore di confusione questo, che potrebbe aver portato a sottostimare la relazione dose-risposta tra attività fisica e patologie/mortalità prematura, soprattutto nei soggetti che praticano attività fisica a bassa intensità. 


La ricerca appena pubblicata sul BMJ, supera questa situazione difficile, perché ha preso in considerazione solo gli studi (sono otto e sono stati realizzati in Usa, Gran Bretagna, Scandinavia) che hanno ‘misurato’ i reali livelli di attività fisica, attraverso degli accelerometri fatti indossare ai partecipanti per una settimana di seguito (per un totale di oltre 36 mila persone e 240 mila anni-persona in una fase di controllo continuo o periodico e programmato).

(Fonte: tratto dall'articolo)

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Autore (Cognome Nome)Montebelli Rita Maria
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LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2019-08-27
Numero
Fontewww.quotidianosanita.it
Approfondimenti Onlinewww.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=76466
Subtitolo in stampawww.quotidianosanita.it, 27-08-2019
Fonte da stampare(Fonte: tratto dall'articolo)
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Parole chiave: Attività fisica Longevità Ricerca