Emerge dai dati Istat che la forza lavoro in Italia è sempre più anziana. A febbraio gli occupati over 50 sono aumentati, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, del 3,9%.
A ingrossare il dato ci sono anche i cinquantenni che partecipano agli stage prendendo 300 euro al mese pur di rimettersi in gioco. Queste persone hanno storie simili; lavoro solido di 20 o 30 anni seguito dalla perdita del posto, e poi il tentativo di ricostruirsi una professionalità. Di solito seguono dei corsi di formazione promossi da enti pubblici (come la Regione) per imparare un nuovo mestiere e, alla fine, si arriva allo stage con rimborsi mensili che vanno dai 300 ai 500 euro.
«In realtà questo strumento non è adatto alle persone adulte — sostiene Eleonora Voltolina, direttore del portale “la Repubblica degli stagisti” — lo stage ha in sé una componente formativa che è specificamente pensata per i giovani, perché è più generalmente l’idea di imparare come si sta in un posto di lavoro. A una persona che ha lavorato per 20 anni e che ha perso il posto, non puoi pensare di insegnare a rispettare gli orari, piuttosto che a gestire il rapporto con i colleghi, perché sono cose che sa già fare. Quindi bisogna distinguere tra i corsi di formazione e gli stage: le due cose devono rimanere distinte. Far fare lo stage a un cinquantenne secondo noi è umiliante».
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)