Nel corso della vita una persona su cinque è a rischio di sviluppare scompenso cardiaco ed è più frequente che questa patologia si presenti in età avanzata, con un’incidenza progressivamente maggiore in relazione all’invecchiamento. La presa in cura del paziente affetto da scompenso cardiaco segna oggi un importante passo in avanti. Grazie alle convenzioni siglate oggi da AISC – Associazione Italiana Scompensati Cardiaci con l’Ospedale Vannini e con l’IRCCS San Raffaele Pisana prende il via un nuovo modello di gestione del paziente che permetterà una reale presa in carico di quanti sono affetti da una patologia che è ancor oggi poco considerata, pur rappresentando la seconda causa di morte in Italia. Nel 2015, sono stati oltre 17.000 i pazienti che nel Lazio sono dovuti ricorrere ad un ricovero ospedaliero a causa dello scompenso cardiaco, con una degenza media vicina ai 10 giorni (9,4).
(Fonte: tratto dall'articolo)