E’ stato dato il via libera dal Governo per la costituzione di mini-ospedali, destinati ad accogliere sul territorio il paziente che non necessita di ricovero, ma nonpuò nemmeno essere mandato a casa o perché vive da solo o perché necessita dicure infermieristiche continue.
Per questo quindi nasceranno gli «ospedali di comunità anche se l’emergenza coronavirus ha un po’ focalizzato le risorse. Ma è molto urgente dare una risposta ai pazienti che hanno bisogno di assistenza. La figura chiave in questi nuovi ospedali sarà l’infermiere del territorio, e l’approccio di queste strutture dovranno essere multidisciplinare, multi professionale e interprofessionale e permetterà al meglio di trattare il sempre crescente problema delle cronicità. Sarà così l’infermiere ad avere la responsabilità dell’assistenza e dell’organizzazione, nonché della gestione, mentre al medico- o al pediatra in caso l’ospedale sia dedicato ai bambini - resta la responsabilità clinica.
Saranno poi medico e infermieri insieme a costruire una cartella clinico-assistenziale integrata informatizzata con tutti i dati sul paziente, sempre con i rispettivi ambiti di competenza. Gli anziani per accedere al percorso che porta all'ospedale di comunità, dovranno dapprima avere una diagnosi e una prognosi definita, un eventuale “punteggio” di complessità, e infine un programma di trattamento già stilato e condiviso con il paziente e la famiglia. Si accede su prescrizione del medico o del pediatra di base oppure del medico ospedaliero e del Pronto soccorso, ma l’analisi del caso deve essere semplificata e tempestiva.
Nel ricovero si punterà al recupero delle funzioni che il paziente può riacquistare ed è previsto anche un addestramento alla famiglia per una migliore gestione delle nuove condizioni del malato.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)