Le Misericordie lanciano il progetto “Hope. Casa delle persone”, formando almeno 850 volontari in tutta Italia per "dare un aiuto concreto alle fasce di popolazione più vulnerabili e fragili". Il progetto, della durata di 18 mesi, è coordinato e realizzato da Confederazione Nazionale Misericordie di Italia grazie al supporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’idea alla base è dare "un aiuto concreto" ai più vulnerabili e fragili, fornendo loro il sostegno necessario in qualsiasi momento della loro vita e per qualsiasi bisogno essi abbiano, in modo da poter creare insieme una società più inclusiva in cui nessuno si senta lasciato indietro.
Lo spirito di fondo è quello di superare la logica assistenzialista emergenziale, che fino ad oggi ha contraddistinto questo tipo di attività, privilegiando un approccio sistemico volto alla realizzazione di un’idonea formazione di tutti gli stakeholder ad ogni livello coinvolti per il rafforzamento delle capacità di risposta dell’intero territorio. “Gli ultimi dati disponibili per l’Italia mostrano un quadro nazionale fortemente aggravato in termini di povertà assoluta - ricordano Le Misericordie - e 21 milioni di persone si rivolgono alle oltre 50.000 istituzioni no-profit del paese per poter sopperire ai propri bisogni. Di questi, il 20% è costituito dalle fasce più vulnerabili: Neet, anziani, malati, famiglie numerose che vivono in abitazioni sovraffollate, genitori single con figli ecc.”. Vulnerabilità sociale e materiale significa, come noto, vivere in una condizione di continua incertezza, suscettibile di trasformarsi in vero e proprio disagio sociale ed economico.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)