Dal Rapporto 2018 sull’economia dell’immigrazione “Prospettive di integrazione in un’Italia che invecchia” della Fondazione Leone Moressa, emerge che fra 32 anni, la popolazione italiana non raggiungerà i 59 milioni, perdendo il 3% degli abitanti rispetto alla situazione attuale. La ricerca , realizzata con il contributo della Cgia di Mestre e con il patrocinio dell’Oim e del ministero degli Esteri, segnala che il problema reale per la sostenibilità economica del paese è che a diminuire sarà la popolazione in età lavorativa dai 15 ai 64 anni, che subirà una contrazione di 7 milioni, mentre la popolazione con almeno 65 anni aumenterà di 6 milioni. Il documento riporta, inoltre, che dal 1977 l’Italia non ha più un tasso di fecondità totale superiore ai due figli per donna che permetta il ricambio generazionale. Per questo, sono diminuite le donne in età fertile, e anche tornando ai tassi di fecondità del 1971 (2,41 contro l’attuale 1,34) le donne italiane non basterebbero a riportare l’Italia a un saldo naturale positivo (oggi il dato è pari a -251.537).
(Fonte: tratto dall'articolo)