L’Abbvie, azienda globale basata sulla ricerca biofarmaceutica, ha inaugurato due anni fa il Foundational Neuroscience Center, centro di ricerca dedicato al settore delle neuroscienze, investendo quindi in settori che altri hanno lasciato per i risultati che appaiono incerti e comunque lontani. Il motivo, spiega il vicepresidente Sullivan, è che le neuroscienze sono ancora inesplorate, mentre le demenze sono in aumento e potrebbero rovinare i sistemi sanitari del mondo a casusa del loro impatto devastante. La ricerca sta cercando ora di affrontare l’Alzheimer ai suoi esordi, per impedirgli di progredire. Secondo Sullivan per riuscire si deve passare a nuovi interventi con biomarcatori, imaging e sistema immunitario. I biomarcatori aiuteranno a diagnosticare prima la malattia, oppure si può pensare di armare il sistema immunitario per combattere la malattia. Inoltre c’è una terza area di intervento, quella che riguarda lo smaltimento dei rifiuti che opera il cervello, che si altera sia nei pazienti con Alzheimer che in quelli con patologie degenerative. Conclude dicendosi ottimista per le tante vie da percorrere e annunciando che in una decina d’anni si troverà un trattamento per molte di queste malattie.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)