Nel Centro "Girola" (Rsa) della Fondazione Don Gnocchi nasce la prima “Biblioteca vivente”. E' un format internazionale collaudato, che punta a rompere i pregiudizi attraverso l’incontro reale (per quanto breve) con persone che li incarnano: il “lettore” si siede davanti a una persona e ascolta un “capitolo” della sua vita. L’idea pedagogica di fondo è che «per smuovere il pregiudizio devi entrarci. Un movimento che difficilmente uno fa da solo: serve un’esca, qualcuno che ti ci porti dentro. Biblioteca Vivente è questa esca», spiega Ulderico Maggi. Diciotto anziani ospiti del Centro "Girola", fra cui anche due persone con Alzheimer, hanno accettato di diventare “libri” aperti: «La RSA è vista ancora come un mondo a parte. Abbiamo voluto insinuare un pensiero diverso: le mamme con le carrozzine nei giorni prima dell’evento passavano davanti al Centro e si fermavano a leggere gli enormi banner fuori dai cancelli, pensando “che cosa ci sarà di interessante dentro una RSA?”», racconta Maggi. Qualche mamma è entrata davvero, insieme ai famigliari degli ospiti, ai frequentatori della biblioteca del quartiere, a qualche anziano in visita quasi “scaramantica”… «Gli stessi famigliari hanno visto i loro parenti sotto una luce diversa, persone che per settimane non hanno parlato d’altro, con l’entusiasmo di ragazzini. E gli stessi “libri” hanno rotto uno stereotipo, quello che all’inizio li portava a chiedersi “a chi può interessare la mia storia?”». «Animazione è tirar fuori l’anima dell’ospite», afferma Roberta Mottadelli, educatrice. «La nostra non è animazione da villaggio turistico, il nostro compito è valorizzare la persona qui e ora, farla sentire ancora viva e importante, rispettando i suoi tempi e i suoi desideri e facendole scoprire anche risorse che non pensava di avere». Quello intergenerazionale fra anziani e bambini è un legame privilegiato, come un laboratorio realizzato con la Pinacoteca di Brera, che ha portato anziani e bambini ad esplorare l’arte attraverso percorsi multisensoriali, con la creazione di un profumo nuovo di zecca e una visita insieme alla Pinacoteca. O il progetto “Contastorie”, con i ragazzi dell'orchestra "Insieme con la musica" e del Coro di via Cova che hanno messo in musica i ricordi degli anziani. O ancora, due pomeriggi di gioco insieme ai bambini dell’oratorio estivo: «Posso tornare a trovare Remo?», ha chiesto una bambina. «Io lo adoro…».
(Fonte: tratto dall'articolo)