Nella basilica di Santa Teresa d'Avila a Roma, si sono ritrovati in molti per salutare Nereo, il senzatetto investito da un pirata della strada all'alba del 7 gennaio scorso. Tra i banchi e in piedi, sul fondo, 400 forse 500 persone: gente del quartiere e romani che vi si recano ogni mattina per lavoro, gli amici di Sant'Egidio, che da anni aiutavano Nereo e hanno organizzato la veglia di preghiera, e alcuni senzatetto suoi compagni di strada.
Nereo, che aveva compiuto 73 anni lo scorso novembre, aveva lavorato come carpentiere in giro per il mondo: Arabia Saudita, Germania, Iran, Libia, Russia, Somalia. Poi, dal 1998, la vita in strada, a Roma, prima nei giardini di piazza Mazzini, poi in una tenda a Corso d'Italia con l'inseparabile cagnolina Lilla.
Don Fernando Escobar della Comunità di Sant'Egidio ha detto: "la morte di Nereo ci ha addolorato per la sua profonda ingiustizia, ma anche risvegliato, ammonendoci a custodire la vita di chi attorno a noi è più fragile. A Roma, dall'inizio dell'inverno, sono già morte 8 persone senza dimora".
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)