Nicola Cosco, 79 anni, ex ferroviere, ama creare presepi in varie forme e ambientazioni. Uno lo ha ambientato nella Palestina di 2000 anni fa, proprio al tempo della nascita di Gesù.
L'ultimo invece è dedicato a Babbo Natale e al 21esimo secolo. Anche quando lavorava aveva l'hobby di realizzare sculture in legno, ma da quando è andato in pensione si dedica ai presepi.
Ha iniziato con uno per sua figlia, poi per un amico e da allora non ha mai smesso e ne ha completati una ventina. Per alcuni ci sono voluti anni di lavoro e sono ambientati in diversi paesi del mondo. Nicola acquista le statuine e poi inventa le ambientazioni e spiega «Io sono ateo, ma riconosco in Gesù i valori che predicava come la giustizia e la fratellanza. I presepi oltre ad essere un simbolo religioso ci raccontano anche una vita a contatto con la natura che non c'è più e ci trasmettono tanta semplicità e umiltà. Ci portano indietro nel tempo e anche alla nostra infanzia».
Non li vende ma le espone per farle ammirare da tutti utilizzando il negozio sfitto di sua sorella, e fino all'anno passato venivano anche scolaresche a vederle. Ora con la pandemia apre solo raramente e rispettando le regole di sicurezza.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)