Gli eventi di questi giorni a noi della terza età hanno dato l’impressione di risentire i racconti dei nostri antenati allorquando ci parlavano di peste, colera, vaiolo con la morte improvvisa della popolazione soprattutto quella più indigente.
Ricordo mio nonno quando mi parlava della morte dei suoi cinque figli avvenuta nel 1919 in una sola settimana; ricordo tutti quelli che fino agli anni ’80 sopravvissuti e marchiati per tutta la vita. Abbiamo spiegato a scuola, in tempi non sospetti, la peste di manzoniana memoria riscontrata nei promessi sposi.
Il mondo, o meglio l’uomo era in corsa per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi, e il suo individualismo e l’ambizione personale gli aveva fatto dimenticare il proprio simile, la famiglia, la realtà quotidiana fatta di gesti, carezze, di amore verso gli altri. Ad un tratto ci siamo ritrovati tutti chiusi a casa con la moglie, i genitori, i figli a parlare tutti insieme come non era mai stato fatto.
(Fonte: tratto dall'articolo)