Il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della Conferenza episcopale italiana, interviene nel dibattito sull'eutanasia, oggetto di un referendum per cui si sono raccolte firme. "Una cosa che mi rattrista è l'approccio 'semplificato' su alcune questioni vitali", puntualizza il cardinale, per il quale ci sono temi che non possono essere risolti a colpi di maggioranza o minoranza politica, né affrontati in termini ideologici. Sarebbe preferibile, aggiunge, che si affrontassero temi simili nella prospettiva della solidarietà: aiutare, sostenere e accompagnare chi vive situazioni esistenzialmente impegnative.
Come ha avuto modo di dire nell'introduzione all'ultima sessione del Consiglio episcopale permanente: “È necessario ribadire che non vi è espressione di compassione nell'aiutare a morire, ma il prevalere di una concezione antropologica e nichilista in cui non trovano più spazio né la speranza né le relazioni interpersonali”. C'è una contraddizione stridente per l’alto prelato tra la mobilitazione solidale, che ha visto un Paese intero attivarsi contro un virus portatore di morte, e un'iniziativa che, a prescindere dalle intenzioni dei singoli firmatari della richiesta referendaria, propone una soluzione che rappresenta una sconfitta dell'umano. Chi soffre, conclude, va accompagnato e aiutato a ritrovare ragioni di vita; occorre chiedere l'applicazione della legge sulle cure palliative e la terapia del dolore.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)