Ha fatto molto scalpore lo scorso anno l'idea di iniettare a pagamento sangue giovane di donatori – o meglio, per la precisione, plasma, la parte liquida del sangue – per contrastare gli effetti dell’invecchiamento, dando nuova linfa a tessuti e organi. Promotrice del trattamento è la startup statunitense Ambrosia, fondata nel 2017 da un certo Jesse Karmazin, che sul suo sito internet accetta prenotazioni al modico prezzo di 8mila dollari per un litro di sangue. Al momento però non c’è alcuna prova che la pratica abbia qualche effetto sull’invecchiamento. Al contrario le trasfusioni portano con sé un certo rischio di complicanze anche gravi (reazioni allergiche, rigetto, danni ai polmoni, risposte immunitarie anomale). L'azienda ha condotto un trial clinico senza gruppo di controllo, non ha pubblicato né reso disponibili i risultati, non ha chiesto l'autorizzazione della FDA.
(Sintesi redatta da: Mamini Marcello)