L’Istat britannica (Office for National Statistics) ha effettuato una ricerca sulla felicità interrogando 300 mila adulti fra il 2012 e il 2015. I risultati mostrano che l’età critica è tra i 50 e i 54 anni, poiché la felicità è al minimo, mentre l’ansia è al massimo. Questo perché, suggeriscono gli statistici britannici, si fa più pesante il «burden», il fardello della vita. Bisogna prendersi cura dei figli e dei genitori nello stesso tempo. Ma nei dati emerge che anche nel sentimento di fare qualcosa di utile nella vita i 50 sono nella curva bassa. Tutto questo potrebbe derivare dal fatto che i 50 anni sono un’età in cui si ha la capacità di rendersi conto appieno del fatto che non c’è nulla che ci appartenga veramente, tutta la nostra vita potendo definirsi un prestito. E lo si capisce perché solo quando si è imparato ad amare la vita si capisce che la si può perdere da un momento all’altro.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)