In Italia, dal prossimo giugno, partirà un programma di screening per la popolazione a rischio di Alzheimer che si chiamerà «Interceptor». Sarà finanziato con fondi pubblici e dovrà individuare le persone da trattare per prime per prevenire la demenza senile. Saranno somministrati loro farmaci in fase di sperimentazione che potrebbero rallentare la progressione della malattia, se nei prossimi dieci anni saranno confermati i risultati ottenuti dagli studi di fase 1 e 2. Per questo il Ministero della Salute e dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) hanno deciso di stanziare quasi quattro milioni di euro per individuare i biomarcatori più accurati per la diagnosi, con cui identificare i cittadini più a rischio e poterli trattare. Il progetto coinvolgerà circa quattrocento persone con lievi deficit cognitivi, di età compresa tra 50 e 85 anni. Saranno monitorati per tre anni durante i quali saranno valutati sette marcatori, per trovare quali siano più specifici per predire la conversione del declino cognitivo in Alzheimer. In questo modo, quando ci saranno i farmaci, si potranno curare milioni di persone in modo appropriato e sicuro.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)