Pensionati di diritto. Senza pensione di fatto. In molti scrivono a Repubblica, raccontano di burocrazie respingenti, pellegrinaggi agli sportelli, ansia e rassegnazione. Perché dopo una vita di lavoro - si chiedono - bisogna aspettare anche 14 mesi per avere ciò che spetta? I dati dell’Inps sono contraddittori. Ma confermano che la pensione erogata in due ore e mezza o in una manciata di giorni è stata solo una felice eccezione, legata al debutto di Quota 100 in marzo e aprile, quando la politica - Lega soprattutto - spingeva l’Inps a velocizzare con le elezioni europee alle porte. Anche a costo di mettere in coda le pratiche ordinarie, con un quarto di liquidazioni in meno nel primo trimestre di quest’anno. Ora però, a urne chiuse, il fuoco si è spento. E anche Quota 100 è finita a galleggiare nell’ordinario limbo delle attese senza un perché.
I dati relativi al primo trimestre 2019, contenuti nel Rendiconto sociale e forniti dalla Direzione centrale Pensioni, dicono che in effetti un rallentamento c’è stato nei tempi medi di liquidazione delle pensioni di vecchiaia o anticipate: 53 giorni per i dipendenti privati (+10% sul 2018 quando erano 48 giorni) e 76 giorni per i dipendenti pubblici (+52% sui 50 giorni del 2018).
(Sintesi redatta da: Linda Russo)