Quando la pandemia ha iniziato a manifestarsi, all'inizio di marzo 2020, le case di cura inglesi hanno tenuto una riunione di emergenza con i funzionari del dipartimento della salute in cui hanno esortato il governo a non costringerli ad accettare residenti non testati. Tuttavia, a distanza di settimane, è rimasto il ‘consiglio’ ufficiale di non rendere i test obbligatori. Si pensa dunque che migliaia di residenti siano tornati alle loro strutture senza un risultato Covid negativo. Sam Monaghan, amministratore delegato di MHA, il più grande fornitore di case di cura nel Regno Unito, ha dichiarato: "Il 12 marzo, c'è stato un incontro di un certo numero di grandi fornitori di case di cura con il ministeri della sanità. Siamo stati molto chiari fin dall'inizio sul fatto che non potevamo prendere in carico le persone a meno che non fossero state testate". Tuttavia il 2 aprile, le norme sulla dimissione dagli ospedali alle case di cura hanno chiarito che non erano necessari test negativi prima della dimissione. A quel punto, un numero significativo di persone aveva già contratto il Covid. Sam Monaghan ha ammesso che i gestori delle case di cura si sono sentiti abbandonati. Altri funzionari dell'assistenza sociale hanno riferito di un certo numero di situazioni in cui i paramedici si erano rifiutati di entrare in una casa di cura per visitare i residenti. Ci sono anche preoccupazioni per il fatto che stiano emergendo dati fuorvianti sul potenziale numero di decessi derivanti dal ritorno dall'ospedale di residenti non testati.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)