La vicenda nasce sotto la ex Giunta Cota che, con due delibere, aveva stabilito che le prestazioni domiciliari per disabili e non autosufficienti non andassero più inquadrate nella legge sui Livelli essenziali d’assistenza (lea). La Regione, dunque, non era più tenuta a rimborsare i costi sostenuti per badanti o assistenti domestici dalle famiglie piemontesi; le quali avrebbero dovuto rivolgersi direttamente ai consorzi socio-assistenziali, e dunque ai Comuni. Una brutta notizia per il Coordinamento sanità e assistenza (Csa), raggruppamento di associazioni regionali attive sul tema delle non autosufficienze che ha promosso un ricorso al Tar ottenendo l’annullamento delle delibere in questione. Una nuova fase si apre in questa primavera nella Giunta Chiamparino con l’annuncio degli Assessori competenti di voler ricorrere al Consiglio di Stato per l’annullamento della decisione del Tar. (Sintesi redatta da: Antonella Carrino)