Giuseppe Sgarbi torna con un nuovo libro appassionato e intenso, una profonda riflessione sullo scorrere del tempo e dell’esistenza: il bilancio di una vita vissuta con passione e intensità, gli incontri importanti come quelli con Giorgio Bassani e Valerio Zurlini, si fondono a scene sfiorate, immaginate o solo vagheggiate, dando vita a una riflessione – allo stesso tempo lieve e profonda – sulla memoria, lo spazio e il senso delle cose. Giuseppe “Nino” Sgarbi (novantaquattro anni, oltre sessanta dei quali trascorsi nella sua casa-museo, cenacolo di scrittori, artisti e personalità della cultura) tesse, in un delicato gioco di rimandi fra passato, presente e futuro, le tre correnti che sono state vento alla vela della sua vita: l’aria – la passione per il volo, la caccia, il cinema; l’acqua – il fiume, la pesca, il mare; il pensiero – i grandi incontri con i libri e la poesia, ma anche con alcuni tra i protagonisti della scena culturale del Novecento. Come scrive Claudio Magris nella prefazione, “I toni tragici non si addicono alla ferma dignità di un vecchio signore familiare con la ruvida terra e l’acqua del fiume, ma sempre attento alle buone maniere. Sarebbe bello potergli assomigliare, almeno un pochino…”.
(Fonte: www.skira.net)