Valerio, attore di teatro di grande successo, è malato di vita. Alle soglie della vecchiaia, si interroga sul suo destino e sul vero senso di un'antica profezia, chiamando in causa il giovane amico Massimo. La sua richiesta improbabile apre fra i due un tempo sospeso, dal sapore pirandelliano, in cui sono chiamati a giocare una loro personale caccia al tesoro. Questo romanzo quasi epistolare è un viaggio fatto di musica e vento lungo la linea sottile che separa la vita dalla morte, il grigio della sopravvivenza dai colori della passione, la vile apparenza dalle mille verità dell'anima. Al tormento dello spirito fanno da controcanto le luci del Mediterraneo e la nostalgia del fado, il misticismo di Kerbala e l'esotismo del Bosforo, la potenza dell'Etna e l'aspra solitudine della Majella. Le domande dei due amici non trovano spiegazioni ma solo segnali da decifrare nella luccicanza del mondo, nella fertile confusione degli uomini, nel fiato degli dei. Per acquietarsi infine nella verde pace del monte Lisser, tra i boschi di faggi e le sacre radure dell'infanzia. E qui che, in bilico sul cornicione dell'esistenza, Valerio ritrova il suo passato mentre Massimo inizia a intravedere il suo futuro. Insieme, nel tempo che rimane loro da vivere - o da morire -, imparano una volta per tutte il coraggioso mestiere degli uomini liberi.
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