Trovare un momento libero nell’agenda degli ultrasessantenni di oggi è un’impresa non da poco. Le loro giornate sembrano meticolosamente studiate a tavolino per rivendicare il nuovo stile di vita di tutti i senior (13 milioni di ultrasessantenni in Italia): ignorare l’anagrafe, non farsi intimidire dalle candeline, anche quando diventano tante, e vivere da protagonisti gli anni che hanno davanti. Basta vederli in azione o ascoltarli elencare i progetti per il futuro per accantonare definitivamente l’antico stereotipo dei vecchietti, passo lento e voce debole, appoggiati al bastone o al braccio dei nipoti con tanto tempo libero e poca salute per capire che gli “anziani” (in questo caso più che mai le virgolette sono d’obbligo) di oggigiorno non hanno alcuna intenzione di arrendersi al tempo che passa. Chi glielo dice che l’orologio non si può fermare? Ad addolcire la cattiva notizia ci pensano per fortuna i progressi della medicina. Finora si è riusciti ad allungare la vita, ora la ricerca sta tentando in tutti i modi di migliorarne la qualità.
(Fonte: tratto dall'articolo)