Al centro di questo libro c'è una donna che ha perso tutto. Che ha visto sfarinare le cose in cui credeva: il matrimonio,il precarissimo ruolo d'insegnante, la fiducia negli ideali dei suoi vent'anni rabbiosi. Il suo è il tempo della «caduta delle cose»: persino gli oggetti di casa, estenuati, hanno cominciato a rompersi uno dopo l'altro come in preda a un'epidemia che non risparmia nientee nessuno.Solo tra le mura di casa del padre, tutto è rimasto congelato agli anni del boom economico, contro ogni evidenza: per lui l'Italia è ancora quel Paese lanciato verso il futuro, con le sue autostrade che annullano le distanze, le sue automobili per tutti, la sua televisione capace di disegnare i confini di un mondo e pure di allargarli. E poi c'è Matilde, che nella sua adolescenza si muove invece in una zona sospesa tra la madre e il nonno, divisa tra frustrazione e desiderio, entrambi infiniti. Tre generazioni che si guardano, specchiandosi o prendendo le distanze, in un intreccio inestricabile di illusioni, delusioni, sogni, idee del mondo, rancori e aspettative. Finché non irrompe nelle loro vite un progetto eccentrico,improbabile, un'invenzione a cui nessuno è disposto a credere, ma che potrebbe rivoluzionare la vita di molti. Un'invenzione che è un oggetto, concretissimo,ma prima ancora un'idea, una miscela miracolosa di calcolo e immaginazione, di passioni, visioni, competenze tecniche e saperi capaci di trasformars iin una speranza fondata, misurabile e concreta. «Un'altra cosa, in un mondo che è un'altra cosa».
(Fonte: www.einaudi.it)