La Riforma sull’assistenza agli anziani non autosufficienti prende vita con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dell’apposito disegno di legge, in linea con le missioni 5 e 6 del Pnrr per dotare il Paese di un sistema adeguato di cura per la popolazione anziana.
Il disegno di legge risponde all’esigenza di promuovere politiche pubbliche che valorizzino l’invecchiamento attivo, un facile accesso ai servizi sanitari e sociali, lo sviluppo di contesti urbani e piccoli centri con abitazioni adeguate, l’accesso alla mobilità, luoghi di socializzazione, solidarietà tra le generazioni e rafforzamento dell’assistenza domiciliare, contrasto alle forme improprie di istituzionalizzazione.
La riforma individua i principi a cui il Governo dovrà attenersi nell’esercizio della delega, tra cui la promozione del valore umano, sociale e culturale di ogni “stagione” della vita delle persone; il riconoscimento dei fabbisogni di assistenza degli anziani con pregresse condizioni di disabilità; il rafforzamento dell’integrazione e dell’interoperabilità dei sistemi informativi degli enti. Viene poi prevista l’istituzione di un Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (Cipa). Un organo che dovrà promuovere il coordinamento e la programmazione integrata delle politiche nazionali a favore degli anziani, in particolare quelle per la presa in carico delle fragilità e della non autosufficienza.
Nel disegno di legge, peraltro, attribuendo deleghe per l’adozione entro il 1° marzo 2024 dei rispettivi decreti, viene promossa l’introduzione di un nuovo sistema di assistenza, che mette al centro l’individuo con un approccio innovativo, integrando prestazioni sanitarie e interventi socio-assistenziali. L’obiettivo è valorizzare qualità e continuità delle cure domiciliari, senza trascurare la promozione e la realizzazione di misure per l’inclusione sociale.
In questo senso, quindi, si punta a snellire le procedure di accertamento e valutazione della condizione degli anziani non autosufficienti utili a definire il Progetto Assistenziale Individualizzato (Pai) e a creare un nuovo servizio di assistenza domiciliare integrata sociosanitaria e sociale. Si intendono introdurre in via sperimentale e progressiva una prestazione universale per la non autosufficienza in sostituzione dell’indennità di accompagnamento e interventi per i caregiver familiari utili a riconoscere tutele per il reinserimento nel mondo del lavoro, anche in ambito previdenziale.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)