Secondo un’analisi realizzata prima dell’emergenza Covid-19 dalla Cisl, le 708 rsa lombarde sono mediamente costose, dislocate sul territorio a macchia di leopardo e soggette a lunghe liste di attesa.
Si passa da un minimo sotto le 100 persone nel pavese, nell'Insubria e nella Ats Valpadana, alle 150 a Brescia, Bergamo, Brianza passando per le oltre 100 della Montagna e Milano.
Con l'Italia secondo Paese più vecchio al mondo (e in Lombardia sono circa 367.000 gli anziani over 65 anni con limitazioni funzionali) i posti letto cofinanziati da Regione e Comuni sono diminuiti a 57.603, quasi mille posti in meno rispetto agli anni precedenti, su un totale di 64.431.
Contemporaneamente, i posti letto a totale carico della persona e famiglia sono aumentati nel 2019 di ben 1.742 unità, arrivando al totale di 7.102.
La differenza sul costo delle rette, va da una retta minima media di 51,22 euro al giorno nell'Ats Montagna ad una retta media massima di 93,40 euro al giorno nell'Ats città Metropolitana di Milano.
Pertanto, la spesa sostenuta da una persona ricoverata in una Rsa lombarda ammonta a circa 24.000 euro all'anno.
Se poi si passa a moltiplicare questa somma per il totale dei posti letto autorizzati (64.431), si vede che la spesa complessiva in Lombardia, a carico delle persone e famiglie, ammonta a circa 1,5 miliardi di euro.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)