(function() { var ga = document.createElement('script'); ga.type = 'text/javascript'; ga.async = true; ga.src = ('https:' == document.location.protocol ? 'https://' : 'http://') + 'stats.g.doubleclick.net/dc.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s); })();
Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

Gara Romualdo

Non autosufficienza. Sarà la volta buona?

LiberEtà, 7/8/2021, 2021, pp.20-23

Non autosufficienza. Sarà la volta buona?

Entro il 2023 il Governo, pena la perdita dei soldi del Recovery Fund, dovrà varare una legge organica sulla non autosufficienza. Nel Pnrr presentato dal Governo e votato dal Parlamento, una parte considerevole delle risorse è destinata al rafforzamento dei servizi sociosanitari territoriali e dell’assistenza domiciliare, allo sviluppo di nuove tecnologie come la telemedicina e la riforma delle Rsa.

L’obiettivo è di evitare l’ospedalizzazione degli anziani, favorendone il più possibile l’autonomia e l’indipendenza e di individuare i mezzi per fare della casa il primo luogo di cura. La questione è centrale, tanto che per accelerare i tempi, da metà giugno è attivo il gruppo di lavoro denominato ”Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza”, con il compito di svolgere attività di approfondimento propedeutiche alla stesura del piano sociale nazionale.

Oggi non esiste in Italia la presa in carico della persona non autosufficiente e della sua condizione, né un inquadramento multidisciplinare o un piano di soluzioni adeguato. Ma sono 3 milioni le persone non autosufficienti nel Paese. L’indennità di accompagnamento, pari a 522 euro mensili, è ricevuta da 1,4 milioni di anziani senza distinzioni di condizione. Gli ospiti delle Rsa sono oltre 270mila, ma la spesa per questi interventi raggiunge poco più della metà degli interessati. Solo il 6% riceve un servizio di assistenza domiciliare integrata, ma comunque insufficiente. Il resto è nell’arte dell’arrangiarsi, ricorrendo ai parenti o alle badanti e, in genere, si tratta di un’assistenza non qualificata. Spesso si ricorre a ricoveri impropri nelle strutture ospedaliere. Resta poi la questione delle Rsa, censite e non, che danno risposte a volte inappropriate ai bisogni degli ospiti. Da questo puzzle bisogna trarre una visione organica. Sarà questo il compito della legge sulla non autosufficienza. La prima reale possibilità di cambiamento.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)Gara Romualdo
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine20-23
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo19000101
Numero7/8/2021
Fonte
Approfondimenti Online
FonteLiberEtà
Subtitolo in stampaLiberEtà, 7/8/2021, 2021, pp.20-23
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Gara Romualdo
Attori
Parole chiave: Anziano non autosufficiente Disabilità, handicap Legislazione nazionale Residenza Sanitaria Assistenziale Welfare