All'interno della sua proposta per riformare il sistema della Long Term Care, il "Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza" ha avanzato un'ipotesi per migliorare la governance del sistema della cura e dell'assistenza. La proposta prevede la creazione di uno strumento condiviso tra i territori finalizzato a raccogliere informazioni omogenee sui bisogni degli assistiti del Sistema Nazionale Anziani. Posto che l’attuale sistema di governance della LTC è connotato da una forte frammentarietà dei processi di valutazione dei bisogni delle persone non autosufficienti e, di conseguenza, della capacità di erogare i servizi in risposta ai diversi livelli di bisogno conclamato, il Patto vuole introdurre la Valutazione Nazionale di Base (VNB), uno strumento condiviso tra i territori per raccogliere informazioni omogenee sui bisogni degli assistiti del Sistema Nazionale Anziani (SNA).
Lo strumento-chiave sarà quello della griglia fabbisogni-risposte, mirato ad una tassonomia efficace e comune dei servizi territoriali. Oggi non sappiamo misurare i bisogni delle persone anziane non autosufficienti. Ad esempio, non sappiamo dire quante esse siano a livello nazionale e quale sia il loro livello di non autosufficienza (quest’ultimo aspetto non va sottovalutato, perché non tutte le persone non autosufficienti hanno lo stesso livello di bisogno, esistono tante diverse sfumature che oggi non sappiamo cogliere). Oltre ai limiti nella lettura della domanda, si riscontrano carenze nella capacità di rappresentare i livelli delle risposte assicurate alle persone non autosufficienti.
Premesso che anche dal lato dell’offerta si incontrano difficoltà nella comparazione dei servizi da regione a regione, derivanti dalla diversa denominazione locale (si pensi, ad esempio a quanti diversi termini per definire la RSA), gli attuali sistemi di rilevazioni sono separati tra la filiera sanitaria e sociale e sono, oltretutto, parcellizzati per setting (residenziale, diurno, ecc.), impedendo così di pervenire a una fotografia integrata delle risposte locali.
Il cardine del nuovo processo di governance sarà uno strumento denominato “Griglia fabbisogni-risposte”. La Griglia consisterà nella definizione, a seguito di un processo condiviso tra Stato e Regioni, di una classificazione comune dei servizi, per superare le attuali molteplicità delle denominazioni locali dello stesso tipo di risposta (si pensi sempre al ventaglio di etichette con cui il servizio RSA è definito da regione a regione). Alla base della classificazione delle risposte ci sarà una logica di tipo funzionale. Ci si domanderà non tanto se un servizio è sanitario/sociale oppure se è residenziale/diurno, ma piuttosto a quale profilo di non autosufficienza esso risponde.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)