Il presidente di Senior FederAnziani Calabria, Maria Brunella Stancato, richiama le istituzioni e fa seguito ad una lettera inviata dal presidente nazionale, Elvia Raia, ai presidenti di Regione ed al premier Conte.
“Nelle direttive e linee guida non si fa riferimento ai Centri socio culturali per anziani disseminati sul territorio. Sono stati chiusi a marzo. Nessuno rileva che hanno diritto di riaprire come tutti. Si ventila che potrebbero essere gli ultimi a riaprire. Perché? Forse perché sono frequentati da quegli anziani su cui si sono attenzionati tutti considerandoli quasi degli untori. Stiamo parlando di tutta quella miriade di anziani che, sopravvissuti alla pandemia, hanno diritto, come tutti, di ritornare a vivere. Sono quelli che nonostante l’età, sono soggetti attivi, capaci di trasmettere conoscenze e competenze, capaci di contribuire brillantemente allo sviluppo della comunità.”, scrivono in una nota la Stancato e Raia.
“Gli anziani devono poter continuare a coltivare idee e progetti rendendo attiva la vita che hanno avanti”, il loro grido d’allarme. Ribadendo che: “I centri sociali e socioculturali per anziani sono indispensabili per i nostri senior perché rappresentano oggi l’unico reale laboratorio di aggregazione sociale e culturale, dove si trova rifugio e incontro, dove si dialoga e si allontana la solitudine”.
Da qui un passaggio sulle Residenze sanitarie assistenziali che in Calabria, più che altrove, sono state sempre nell’occhio del ciclone. “Non è vero che questa catastrofe è uguale per tutti: ha scavato un solco profondo tra anziani che ancora vivono in famiglia, quelli soli e quelli inviati nelle Rsa. Non è vero che l’intero Paese ha fatto un balzo tecnologico e che tutti hanno possibilità di collegarsi a distanza: moltissimi senior non hanno avuto possibilità di accedere a quella formazione”. Cosa fare? “Far tornare a funzionare i nostri centri, le nostre associazioni, nel rispetto delle regole dettate dall’emergenza sanitaria. Con particolare attenzione per i Centri Comunali che possono operare anche all’aperto: attraverso protocolli operativi con i Comuni potrebbero essere attivi nell’immediato”, la proposta di FederAnziani. “Apriamoci alla cittadinanza attiva. Offriamo nuovi spazi più ampi, anche esterni, per consentirci di stare insieme anche se distanziati”, afferma Maria Brunella Stancato che fa parte del direttivo nazionale.
“Dividiamo i nostri senior in piccoli gruppi dandogli la possibilità di riprendere le attività consuete”.
(Fonte: tratto dall'articolo)